Nella homepage del mio blog c'è una frase che scorre, l'avete notata?, è una frase di George Best, ve la riporto qui per non farvi perdere tempo:
"Io so giocare a calcio e questo nessuno potrà mai portarmelo via."
Bè, per un'amante del calcio come il sottoscritto e come penso molti di voi, questa frase non può lasciare indifferenti; nella sua semplicità racchiude secondo me tutto quello che il calcio rappresenta per chi lo gioca ma anche per chi si limita a guardarlo; credo che Best intendesse esprimere quanto lui amasse quello sport, quanto amasse quel dono che gli era stato fatto da qualcuno, dio forse, chissà.
Questa frase ragazzi, mi fa venire i brividi, perchè ci dice cos'è il calcio, qualcosa che va oltre un semplice pallone e due porte, è difficile esprimere in parole l'emozione che si prova nel giocare a calcio non credete?
forse, se provate a ricordarvi l'inimitabile sensazione che avete provato l'ultima volta che avete gonfiato una rete con un tiro a giro fantastico, anche in una semplice partitella con i vostri amici, potete cogliere quello che vi sto dicendo, avete capito?
Oggi mi è capitato di rivedere il film sulla vita di George Best, il calciatore nordirlandese scomparso nel 2005 a causa di una infezione polmonare.
Non c'è bisogno che vi racconti chi era Best, però forse una rinfrescatina è meglio farla; George Best è nato nel 1946
a Belfast, è stato uno dei simboli del Manchester United degli anni 60, con il quale ha vinto la Coppa dei Campioni nel 1968, 2 scudetti e il pallone d'oro, nella sua lunga e tormentata carriera realizzò su 706 presenze, 256 reti, un talento naturale, dotato di una grande rapidità e di un vero fiuto del gol.
Il film non parla però solo di questo, già, infatti il campione di Belfast viene ricordato non solo per i suoi gol ma anche per la sua vita sregolata e travagliata, consumata tra alcol, donne e gioco d'azzardo, ecco un'altra citazione che ho preso da questo film "Best il film":
"Un uomo dopo essere morto si presenta davanti a San Pietro, il quale gli dice: "Non puoi entrare in paradiso, hai commesso troppi peccati", allora l'uomo chiede a San Pietro: "cosa posso fare per essere accettato in paradiso?", San Pietro lo guardò e gli disse: "se riesci a svuotare l'oceano atlantico con una paletta e un secchiello potrai entrare in paradiso", l'uomo incredulo rispose: "ma come è possibile? non c'è altro che posso fare per avere il paradiso?", "si" rispose San Pietro, "c'è un'altra possibilità, lo vedi quel giocatore, si chiama George Best, se riesci a non farlo bere, scopare e giocare d'azzardo, avrai le chiavi del paradiso", l'uomo guardò San Pietro e disse: "Com'era la storia della paletta e del secchiello?".
Questa scherzosa storiella riassume la vita di George Best, io non l'ho conosciuto ovviamente e non sono nessuno per poter esprimere giudizi sulla vita di una persona, semplicemente ho letto la sua storia e mi sono fatto una mia opinione, ossia che quest'uomo ha vissuto una vita di eccessi, ha gettato via un dono che lui stesso sapeva di possedere e ciò lo ha portato alla morte, all'umiliazione, nel baratro più oscuro.
Il fatto è che, personaggi come George Best ti spaccano in due la morale, Best è stato uno dei tanti Dei di questo sport e io non posso che ammirarlo, sembrava che danzasse su quella palla, di giocatori cosi ne nascono pochi amici; poi però c'è la persona, di tutt'altro spessore come abbiamo visto...
Chi è stato dunque George Best? un immenso campione o un uomo incosciente?
Mi perdonerete, voglio lasciare da parte la morale solo per qualche secondo, George Best è stato un interprete fantastico del calcio europeo e io vorrei ricordalo cosi. BEST
Vi lascio con il video a questo link, sempre tratto dal film "Best il film" guardatelo ne vale la pena!
https://www.youtube.com/watch?v=xkuPCZ5Yh90
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